Una scrittura intensa, a tratti onirica, accompagna il lettore in una profonda riflessione psicologica lungo le tappe della vita per comprendere le tante parti che ci compongono.
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Il ritrovamento di una lettera ha spinto l’autrice a cercare di ricostruire questa vicenda storica, volendo, attraverso la storia di Alessandro, ridare voce ai numerosi ragazzi astigiani che furono travolti da quel feroce conflitto.
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Le gioie e le delusioni della protagonista si intrecciano in modo avvincente con continui richiami al passato che riflettono uno spaccato della società rinascimentale dell’Italia alla fine del XV secolo e dell’inizio del XVI secolo.
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Mesnil, le Valli di Lanzo e del Canavese, Torino, Asti e Alessandria gli scenari delle avventure di Martino e di suo figlio Jacopo. Senza dimenticare i Templari…
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Conscio delle tante problematiche in essere fra il genere femminile e quello maschile, l’autore cerca di indagare scientificamente il fenomeno, utilizzando un lunghissimo filo di Arianna che si dipana da remote ere…
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Il manoscritto di Edmondo De Amicis è stato donato dall’autore (De Amicis) all’avvocato, poi giudice, Pietro Rolleri, nonno del secondo padre Romano di Mauro Aspromonte, nel 1903 a Bordighera, città dove si frequentavano e dove lo scrittore morì nel 1908.
Le gioie e le delusioni della protagonista si intrecciano in modo avvincente con continui richiami al passato che riflettono uno spaccato della società rinascimentale dell’Italia alla fine del XV secolo e dell’inizio del XVI secolo.
Il ritrovamento di una lettera ha spinto l’autrice a cercare di ricostruire questa vicenda storica, volendo, attraverso la storia di Alessandro, ridare voce ai numerosi ragazzi astigiani che furono travolti da quel feroce conflitto.
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