DESCRIZIONE
Questo libro è la terza tappa di un unico “viaggio” in cui la voce poetica si modula variabilmente, senza mutare di fatto il timbro di fondo. In “Stamperie delle nubi” si rafforza la tensione architettonica alla struttura e ad una certa simmetria dell’opera, essendo la raccolta fondamentalmente organizzata in quattro sezioni, ciascuna formata da 11 poesie. L’aspirazione all’esattezza strutturale del libro e di ciascun suo pezzo è già essa un tema. In “Stamperie delle nubi”, oltre ai consueti temi e stilemi dell’indulgenza, del senso della poesia, della tenerezza e del disincanto, della piccola epopea familiare, l’infanzia, la malinconia, l’irriverenza, campeggiano incontrastati due argomenti già vagheggiati in altre raccolte, ma qui ulteriormente scandagliati e resi supremi, pur nella solita oscillazione tra lirismo e narrazione, visione e realtà, sublimazione e ironia, alto e basso: la morte, come tentativo di accettazione e di colloquio con essa (la sezione “Il lascito di Luigi Nareda”) e la presenza potente e dimessa, precisa ed evocativa del paesaggio, della natura (nel “Lascito” la Sardegna e in “Terre di mezzo” i monti Sibillini). In definitiva, i paesaggi interiori e fisici della Gallura e dell’appennino umbro-marchigiano la fanno da padrone, essendo le due piccole patrie dell’autore. Madri e protettrici di un racconto esistenziale e immaginifico.
Informazioni aggiuntive
Isbn: 978-88-94815-47-4
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 74
Dimensioni: 14,8 x 21
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